Sala della Carta del “Retratto del Gorzon”

 

La sala è interamente occupata dalla grande carta catastale, lunga ben m 7,950 e larga 3,385. Essa è  custodita all’interno di una vetrina orizzontale, con intelaiatura di legno, illuminata perifericamente da luci fredde.
Questa rappresentazione cartografica, una delle maggiori esistenti, è realizzata a tempera su  listelli di cartoncino incollati su tela. 
La Carta, dopo il ritrovamento,  venne restaurata nel 1980.

Il disegnatore, Hercole Peretti, incaricato dai Provveditori  sopra li Beni Inculti di Venezia, data il suo lavoro il  “20 Gienaro 1633″, anche se,  nella sua dichiarazione riportata nel cartiglio centrale, non risulta chiaro il tipo di intervento commissionato,  cioè se abbia ridisegnato del tutto una carta più antica o più semplicemente sostituito le parti “smarite“, cioè logorate. Vari elementi analizzati fanno propendere più per la seconda ipotesi.
Per retratto s’intende un territorio che presenta un determinato asse di scolo delle acque; la carta di Stanghella definisce il retratto del canale Gorzon  che interessa una superficie di 36.800 campi (padovani).

Trattandosi di una carta tematicamente attenta alla bonifica e alla catastizzazione delle proprietà terriere, presenta ovviamente una particolare minuziosità nella descrizione della rete idraulica e della parcellizzazione, riportando proprietari ed estensioni, quest’ultime in campi, quarti e tavole.
La Carta fornisce quindi una serie di importantissime informazioni e dettagli sia di tipo storico che ambientale, attraverso la  rappresentazione delle antiche vie di comunicazione, delle vie d’acqua, degli acquitrini, delle zone paludose e dei laghi, delle opere idrauliche già presenti,  dei centri abitati maggiori e dei villaggi, dei  monasteri, delle case padronali, nonché dei  terreni agrari e di quelli incolti.