Pinacoteca Favaro

La Pinacoteca fu istituita nel 1993, in seguito ad una donazione di Pietro Favaro al Comune di Stanghella, suo luogo natale; trova spazio in una sala  al primo piano del Museo.
La collezione comprende sessantasei opere che vanno dagli anni Trenta ai Novanta del secolo scorso ed è stata poi integrata con le opere di altri artisti esposte in pinacoteca e poi donate.
La pinacoteca rimane tuttora sede di attività pittoriche, laboratori, mostre personali e collettive.
Per onorare la memoria del Maestro, nel 1997 è stato altresì istituito il Premio Favaro,che viene  assegnato per meriti in ambito culturale.

 

                                                                                          PIETRO FAVARO: breve biografia

Nacque a Stanghella il 29 settembre 1912. Il padre faceva l’artigiano, lavorando il legno e riparando macchine agricole, faticando per mantenere una famiglia numerosa. Fin da piccolo Pietro, primogenito,  mostrava una forte propensione per la pittura e il disegno, cimentandosi in piccole ma significative prove. Per motivi di lavoro poi la famiglia si trasferisce a Milano e Pietro, a quindici anni si stabilisce ad Ivrea, presso lo zio, per approfondire lo studio artistico a lui caro. Frequenta la Scuola d’Arte Sacra “E. Reffo”  di Torino ed è allievo del prof. Luigi Guglielmino, insieme ad altri giovani talenti. Diventa in breve assiduo collaboratore del professore e frequenta l’Accademia Albertina di Torino.
Dopo aver partecipato alla Seconda Guerra Mondiale, si rifugia a Stanghella tra il 1943 e 1945, presso le zie Filomena ed Evelina Miatton; in seguito torna definitivamente a Torino. Nel 1946 sposa Carolina Careglio ed ha una figlia, Renata.
Pietro è ormai un artista affermato e gli incarichi commissionati sono molti. Nel 1962, alla morte del prof Guglielmin, diventa Direttore della Scuola d’Arte Sacra.
Il Maestro non ama la pubblicità, è di temperamento schivo ed evita di mescolare  pittura e affari; per questo rimane poco conosciuto al grande pubblico, nonostante molte sue opere si trovino in numerose città italiane ed estere: dal Santuario di S.Giovanni Bosco di Bombay in India,  a Bogotà in Colombia, al Santuario di S. Giuseppe Vesuviano (Na), al duomo di Enego. Si tratta di opere consistenti per vastità ed impegno. Altre sue opere sono a Catania, Vercelli, Roma, Palermo e, naturalmente, Torino.
Nel 1988 dedica la sua opera al suo paese natio, eseguendo grandi composizioni corali nella chiesa parrocchiale di Stanghella.Nel 1991 inizia i lavori nella chiesa di Conche di Codevigo (PD). 
Si definisce, con umiltà e modestia,  un artigiano, anche se consapevole del proprio valore.
Nel 1993 viene colpito da grave malattia che lo paralizza, privandolo dell’uso della mano destra, proprio mentre si sta predisponendo la sua personale  di pittura a Stanghella, inaugurata poi senza la sua presenza.
Vive i suoi ultimi anni a Torino, con la figlia, e torna a Stanghella nei periodi estivi.
Muore nel 2000, all’età di ottantotto anni, ed è sepolto, con la moglie Carolina, a Stanghella.

 

PAGINA IN LAVORAZIONE